Punti interrogativi lampeggianti (vale a dire irrisolti).

Ho uno scopo nella mia vita? Quale obiettivo voglio raggiungere? C’è un traguardo che voglio tagliare?

E’ da qualche giorno che mi frullano in testa queste domande. Ed è da qualche giorno che impazzisco per cercare le risposte. Eppure non ci sono. Oppure sono io che non le trovo. E questo mi rende fragile, indifesa. Ho come l’impressione di essere circondata da persone che hanno le idee ben chiare; mi sembra di vedere, sopra le loro teste, una sorta di nuvoletta con l’immagine di chi saranno, o di chi vogliono essere, in futuro. Queste immagini sono tutte così sorridenti, soddisfatte, paiono sinceramente realizzate.
Nella mia nuvoletta, invece, non c’è altro che un enorme punto interrogativo che lampeggia insistente, le cui pulsazioni avverto dentro la mia testa.
Non ce la faccio più.
Possibile che sia così difficile trovare una propria strada nella vita? Possibile che sia così complicato stabilire una meta da raggiugere?

Okay Veronica, fermati. Così peggiori solo le cose. Più vai avanti, più si accumulano domande, mentre le risposte sono lungi dall’arrivare. Bloccati dove sei e svuota la mente. Questo non è il momento adatto per ragionare in maniera lucida.

E quand’è il momento allora? Quando? Quando mi ritroverò con il diploma in mano senza la minima idea di come utilizzarlo?

Ahi, ahi. Ci risiamo. Altre domande, altri problemi. Smettila di pensare al futuro; piuttosto, goditi il presente: la scuola giunta al termine, le vacanze in arrivo, il viaggio in Spagna che si avvicina, un mucchio di letture e film da assaporare, il quinto superiore alle porte…

Oh mio Dio, il quinto! La maturità! E se…?

Veronica, BASTAAAAAAAA!

29 risposte a "Punti interrogativi lampeggianti (vale a dire irrisolti)."

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  1. Amica mia, il tuo dialogare con te stessa ha già fornito in parte una risposta: GODITI LA VITA E RILASSATI, è presto per pensare a cosa farai da GRANDE! E’ positivo che tu abbia già tanta voglia di organizzare la tua vita ma per ora goditi i tuoi 18 anni (e 2 mesi oramai 🙂 ) e lascia che parte dei tasselli trovino la loro naturale collocazione. Hai già raggiunto i tuoi primi traguardi e quindi….. VIA ALLA PAZZA ESTATE!
    CONSIGLIO DEL GIORNO: qualche sorriso in più non guasterebbe
    Marco

    PS: today are yoy ready for your driving lesson?

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    1. Speriamo che almeno l’estate riuscirò a goderla… Ho paura che questa borsa di studio, sempre che riesca a vincerla, mi impedisca di trascorrere l’estate come vorrei, ho paura che potrò pentirmene.
      E devo imparare a godere del presente, cosa che spesso mi riesce difficile fare.

      P.S. Of course I’m ready! I can’t wait getting into the car, although I’m a little bit nervous… 🙂

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  2. bè, posso dirti che a 20 anni avevo molte più certezze di ora, che di anni ne ho 39—

    a 20 anni avevo la sensazione di avere “capito” tutto della vita per poi negli anni successivi rivedere le mie certezze—

    non è un male: rivedere le proprie posizioni è sintomo di maturazione, le cose cambiano in base alle prospettive con le quali le osserviamo—

    è bello che tu abbia punti interrogativi in mente, vuol dire che stai crescendo e stai cercando di comprendere il tuo “posto” nel mondo—

    sarà il tempo a darti le risposte, di certo

    Sergio

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    1. Sì, può essere positivo avere delle domande, ma se queste necessitano di una pronta risposta e la pronta risposta non c’è, allora sorgono i problemi…
      Penso che a quest’età sia ora di decidere cosa voglio fare della mia vita, dopo sarà troppo tardi.
      Vorrei esaurire tutti i miei interrogativi adesso, per vivere una vita di certezze in futuro…

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      1. mi trovo esattamente nella tua situazione..però mi consolo un pò con questa frase di Elif Shafak: “Solo quelli privi di futuro hanno bisogno di conoscerlo.”
        Quindi..il mio consiglio e quello di pensare a soddisfare le proprie passioni..poi si vedrà. Verrà un tempo quando saprai che decisione prendere, in che direzione andare.
        Un saluto
        Hank

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  3. Non ti vorrei scoraggiare, ma il diploma non serve quasi a un tubo. Serve per iscriverti all’università, se ti ci iscriverai.
    Io ho sempre avuto le idee ben chiare su quello che voglio fare terminati gli studi, ma sto perdendo le motivazioni e l’entusiasmo. Non sono mai stata una persona con grandi aspirazioni e so benissimo di non essere neanche un genio. Cioè, non è che arrivo io e il mondo sta aspettando me per chissà cosa. Sto benissimo nella mia mediocrità, ed è per questo che non sono voluta andare fuori a frequentare l’università. Se avessi voluto, sarei potuta andare alla Bocconi, a Siena o a Trieste, ma me ne sono rimasta a casuccia mia tranquilla e così farò per i prossimi anni della specialistica.
    La passione per quello che sto facendo ce l’ho sempre, ma sono arrivata al punto che non me ne frega più niente se farò un lavoro che c’entra qualcosa con le lingue o no.

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    1. L’iscrizione all’Università è l’unica certezza che ho, il problema è che sono ancora combattuta su quale facoltà scegliere. Ho già qualche idea, ma non sono pienamente sicura: un fattore che mi blocca è la paura di “buttare via” le lingue che ho studiato in questi quattro (e saranno poi cinque) anni.
      Al contrario tuo spero quindi di trovare un lavoro che mi permetta di parlare le lingue, che sono la mia grande passione. Il problema è quale?

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  4. Mi trovo perfettamente d’accordo con parolesenzasuono: crescendo, i punti interrogativi aumenteranno, quindi goditi la vita e non ti crucciare più di tanto.

    In bocca al lupo!

    (Bello proprio l’aspetto del tuo blog! 😉 ).

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    1. “Goditi la vita!”
      E’ quello che mi dico sempre anche io. Però, quasi involontariamente, ho sempre i pensieri rivolti verso il futuro e non riesco a frenarli. Nascono così delle domande alle quali, forse, non sono in grado di rispondere adesso, alle quali non DEVO rispondere adesso. Però nella mia testa ci sono comunque e temo che, se non troveranno risposta, ci rimarranno a lungo.

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    1. No, no, infatti. Il punto è che non vieni mai giudicato per quello che sai, ci sono cose schifose che ti fanno passare il piacere, tipo prof che t’insultano senza motivo, che ti dicono “non l’ho vista alle mie lezioni” (lezioni che erano facoltative e pomeridiane) e ti abbassano il voto, o che neanche ti ascoltano e ti danno un voto senza senso.

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  5. Spero che vivere serenamente il quinto anno ti aiuterà a rispondere ad alcune di queste domande. Quello che si vuole diventare (inclusa l’importante scelta della Facoltà da intraprendere) dipende molto dai settori per cui nutri maggiore interesse. Io ho capito molte cose proprio negli ultimi mesi che hanno preceduto la maturità, aiutata anche da un sacco di materiale informativo che arrivava a Scuola.
    In ogni caso quoto Valentina, pur frequentando un’altra Facoltà in un’altra Città. a volte la voglia di studiare alcuni prof. te la fanno proprio passare, ma non bisogna demordere, e ci si riesce solo se si segue la propria VERA passione. 😉

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    1. Allora spero che il quinto sarà illuminante! Però mi sembra già troppo tardi per prendere una decisione…O forse no, è il tempo giusto.
      Ecco mi contraddico da sola. Che confusione!…

      P.S. Ehi, tra voi due mi avete fatto passare la voglia di iscrivermi all’Università! xD

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      1. Nooo, non volevo! Dicevo solo la verità! 😆
        In ogni caso pensa a tutti i bei ragazzi con i tuoi stessi interessi che incontrerai in un ambiente culturalmente stimolante come l’Università: la voglia di andarci ti ritorna subito! 😀
        Bene, dopo aver dato sfogo al mio lato idiota, due consigli “veloci veloci” e sinceri.
        1. Per la scelta vera e propria, giusto per non arrivare proprio senza idee al diploma, leggi qualsiasi cosa ti possa interessare. Siti ufficiali, libri dello studente, e simili sono delle buone fonti, con particolare attenzione al Piano di Studi.
        2. La scelta dei tempi dipende dalla Facoltà che vorresti prendere. Nel caso in cui la scelta ricada su una a numero chiuso (tipo Medicina, Architettura, e simili) inizia a procurarti i libri con le simulazioni. (Tipo Alphatest.)
        😉
        2.

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        1. Bè certo, poi si trovano i motivi per continuare a studiare! xD

          E ti ringrazio per i consigli, vedrò di metterli in pratica al più presto! Già avevo dato un’occhiata ai siti delle varie Università, però adesso andrò a rivederli con più attenzione.

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        2. D’accordissimo con Lucy.
          A me ad esempio i libri coi test non sono serviti a nulla. Ne avevo preso uno ma è stato inutile, anche perchè nei test d’ingresso ho trovato una domanda su che maglietta aveva Madonna in un video O_ò quindi sono semplici e quelle che sembrano difficili, le fai “a culo”. Ovviamente se scegli facoltà più scientifiche, i test sono più seri.
          Tornando al commento mio e alla tua risposta… Se la passione per quello che fai è forte, non ti demoralizza nessuno, nemmeno il più acido dei professori.

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          1. Non sono molto informata sui test…cioè, nei libri di preparazione sono contenute tutte le possibili domande che ti faranno poi al test? O non c’entrano assolutamente nulla?

            Credo anche io che se porti avanti una tua vera passione, niente potrà fermarti. E’ per questo che sono così preoccupata: vorrei trovare la facoltà che fa apposta per me, che soddisfa i miei desideri e che non mi risulterà pesante.

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  6. Ogni facoltà ha un suo test specifico. Nel bando di iscrizione al test sono contenuti gli argomenti principali su cui vertono le domande ed il numero delle stesse. Comunque dipendono dalla facoltà sia la presenza stessa del test che gli argomenti.
    Ad esempio in ambito letterario/sociale spesso capitano le domande di cultura generale. Nel test di Medicina/Odontoiatria/Infermieristica troverai tra le altre chimica e biologia. Oppure ancora Ingegneria/Architettura/Fisica domande invece di logica e matematica. E così via.
    Nei libri trovi delle simulazioni, solo a volte create con domande dei test degli anni precedenti. (Questo ultimo fattore dipende dal libro in considerazione.)
    😉

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  7. Ma su, dai è il minimo della pena a questo punto sentirsi un po’ disorientati: Io di mio diffido di chi ha sempre le idee chiare, sa sempre che cosa fare … Stai tranquilla, pensa con calma, pensa ad una cosa che ti piace veramente, non a quello che sarebbe meglio fare. Baci

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      1. Quel che è certo (abbastanza) è che ti si prospettano anni di studio, spesso matto e disperatisissimo. Io sono convinta che uno debba scegliere la propria strada universitaria basandosi sull’interesse, il piacere, la voglia di approfondire QUELLE cose. Temo e lo dico a malincuore che la strada sia lunga, troppo lunga per sapere che cosa possa garantire il tuo futuro. Mio nipote ha scelto pensando “che fosse meglio” una strada per poi tornare a fare quello che apparentemente gli garantirà meno opportunità lavorative ma coincide con la sua passione. non so ancora come andrà a finire, ma per il momento viaggia molto bene, studia con passione e va avanti.

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        1. L’unica certezza che ho è proprio la consapevolezza di dover studiare tanto, tantissimo.
          Se studiassi qualcosa che incontra i miei gusti ed interessi sarebbe, forse, meno faticoso. Ma vorrei cercare di combinare le due cose: passione e sicurezze per il futuro.

          P.S. Certo, “sicurezze” per quante ce ne possano essere!

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