Perchè sei un essere speciale.

Mi serve una mano. Forse tu puoi aiutarmi.
Ho una domanda, una domanda che mi martella in testa da un po’ e che, per quanto elementare possa essere, non conosce ancora risposta.
Mi chiedevo come riesci a farmi sentire così bene semplicemente passeggiandomi accanto o stringendomi la mano. E come fai a liberarmi da ogni pensiero, a rendermi così gaia e spensierata con un tuo unico e sincero sorriso. O come sei in grado di strapparmi una risata nei momenti in cui sono giù di morale, con l’umore sotto terra e l’autostima calpestata dalle suole delle scarpe. Ecco, anche in queste occasioni hai la sorprendente capacità di farmi stare bene, di risollevare il mio animo dal sottosuolo in cui viene schiacciato.
Non so proprio come tu ci riesca. E non so nemmeno trovare risposta a questi miei interrogativi, ammesso sempre che risposta esista.
Forse è tutto dovuto alla tua energia, il tuo carisma, la tua vitalità, il tuo dinamismo. Tutte qualità che mi travolgono, mi investono interamente e mi caricano, come già spesse volte ti ho detto, di voglia di fare. O forse è merito della tua naturalezza e della tua spontaneità con le quali riesci a tirar fuori il meglio di me. O magari si tratta di complicità, di reciproco completamento, di tutte queste cose insieme o di qualcos’altro ancora.
Dimmelo tu. Oppure no, non dirmelo.
E tu, Veronica, smettila di porti simili domande.
Accogli tutto questo come si accoglie la fuoriuscita del sole durante una giornata uggiosa, prendi la vita con entusiasmo, accettala come un dono inaspettato che può darsi tu non abbia fatto nulla per meritarti, ma in ogni caso hai ricevuto.
E non ringraziare ad alta voce, bensì sii grata dentro te stessa, sommessamente ma continuamente, poiché pochi, nel mondo, sono in grado di comprendere l’incommensurabile grandezza di un’autentica felicità.