Il Discorso Del Re – parte II [Tom Hooper]

Mi scuso per aver pubblicato questa seconda parte solo ora, effettivamente piuttosto distaccata dalla prima. In questo periodo mi premeva pubblicare altri interventi ed ho pensato che questo avrebbe potuto aspettare.
Perdonami Colin. E perdonatemi, lettori.

Dunque, arriviamo di gran carriera al riconoscimento come miglior attore. Se chi vedesse il film non sapesse quale degli attori è stato premiato, sarebbe difficile capirlo. I due interpreti recitano entrambi sublilmente (per utilizzare un aggettivo di frequente ricorso nel film), la loro interpretazione è ineccepibile. Colin Firth incarna perfettamente la fragilità di un monarca sulle cui spalle grava il peso di un impero vastissimo, per di più in un periodo di guerra. Ma, poichè l’incoronazione a Re avviene a circa tre quarti del film, la sua bravura sta soprattutto nel rendere credibile il suo disturbo del linguaggio e nel trasmettere con le espressioni del volto ciò che non riesce a dire a parole.
Da non sottovalutare è l’interpretazione di Geoffrey Rush, il logopedista, i cui metodi d’approccio nei confronti del paziente lo rendono una figura singolare. E questa singolarità, alle volte pungente, alle volte spiazzante, è resa in maniera eccezionale dall’attore. Di certo avrei investito il film di un’ulteriore statuetta, quella di miglior attore non protagonista. Per non parlare di Helena Bonham Carter, attrice che ho scoperto di recente e che in questo film (come del resto nei molti altri a cui ha preso parte) non mi ha certo delusa. Moglie affettuosa, determinata e piena di iniziativa, riveste un ruolo rilevante nella storia, costituendo in ogni momento un solido e sicuro appoggio per il marito. Questi, tramontato il mito del Re infallibile ed intoccabile, si rivela al pubblico un uomo come tutti gli altri, che racconta favole alle sue figlie, che cerca l’aiuto di un dottore, e viene dipinto, dall’abile macchina da presa di Tom Hooper, in tutta la sua umana fragilità.

Infine, quello che è il riconoscimento più importante, il premio da tutti ambito, sintetizza in due parole l’essenza della pellicola, dando un senso a tutte quelle parole vuote che sono uscite dalla mia penna: MIGLIOR FILM.

27 risposte a "Il Discorso Del Re – parte II [Tom Hooper]"

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        1. No, io appena lo vedo non riesco più a capire se interpreta un personaggio buono, cattivo, stupido, intellettuale o sbruffone. Zero. Mi va bene sempre =)
          Ok, adesso ho dato l’immagine di quella che non ha mai visto un uomo in vita sua, o giù di lui. Ma Hugh è Hugh ed è come il vino, invecchiando migliora!

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